foto di repertorio

Ottimi risultati dei Carabinieri Forestali contro il fenomeno del bracconaggio. I militari della Stazione di Ruvo di Puglia hanno sequestrato due fucili a due cacciatori, resisi responsabili di aver abbattuto, anche con l’ausilio di un richiamo acustico vietato, alcuni esemplari di fauna protetta. Il sequestro è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Gli stessi militari di Ruvo hanno denunciato due soggetti, sorpresi con mezzi di caccia non consentiti. In auto e nella loro disponibilità a fini venatori, è stata rinvenuta quale arma impropria una potente balestra con ottica di precisione a raggi infrarossi dotata di dardi affilati, pronta per essere utilizzata per l’abbattimento dei cinghiali.

L’utilizzo dei richiami acustici illegali rientra tra la casistica maggiormente attenzionata che ha permesso, sempre ai militari di Ruvo, di denunciare durante la stagione venatoria da poco terminata, ben 4 soggetti uno dei quali pure per resistenza a pubblico ufficiale. Altri risultati con deferimenti e sequestri, riguardano l’abbattimento non consentito di specie protette come pure l’utilizzo di lacci e trappole per la cattura dei cinghiali tutti mezzi pericolosi per l’incolumità pubblica.

“Risultati positivi che denotano l’impegno dei carabinieri forestali a salvaguardia della fauna e delle aree protette” – commenta il Coordinatore del CTA Altamura Capitano Giuliano Palomba – al quale preme evidenziare anche “come le recenti sentenze di cassazione su bracconaggio con utilizzo e detenzione di armi abrase e rubate, relative a specifica attività di polizia giudiziaria del Coordinamento di Altamura, hanno confermato il corretto operato dei militari in piena applicazione della normativa di settore. Inoltre, non va sottaciuta la problematica relativa alla pericolosità sociale di tali fenomeni che si consumano in area a vocazione turistica e ricreativa, per questo le istituzioni continueranno nell’azione preventiva e repressiva”.