Non sempre le scorciatoie sono le strade migliori da percorrere. Spesso, anzi, bisogna procedere senza fretta, per non rischiare di ottenere un sollievo illusorio. È il caso delle tante persone che, subito un furto, anziché denunciare l’accaduto si rivolgono agli amici degli amici per recuperare il maltolto.

Questa mattina l’ennesimo caso simile è successo in via Ravanas, nel quartiere Libertà di Bari. C’eravamo anche noi. Intorno a mezzogiorno, un uomo sulla sessantina ha parcheggiato il suo scooter all’esterno dell’ex Manifattura Tabacchi ed è andato dal pescivendolo per acquistare delle cozze, lasciando distrattamente la borsa con all’interno il suo computer sulla motocicletta.

Un malvivente ne ha approfittato per impossessarsi della tracolla, sottraendola al proprietario e dileguandosi poi sotto gli occhi di alcuni testimoni. Nessuno di questi ha però ammesso di aver visto qualcosa, anzi: si è innescato un viavai generale, nel quale la vittima ha deciso di rivolgersi a qualcuno, probabilmente criminale a sua volta, nel tentativo di recuperare il proprio pc.

La pratica del cavallo di ritorno, oltre ad essere illegale, è linfa vitale per ladri e rapinatori che si impossessano di automobili, motociclette e qualsiasi altro oggetto forti di avere non soltanto la possibilità di rivenderli sul mercato nero, ma anche di restituirle al proprietario dietro il pagamento di un riscatto.

La criminalità, dunque, continuerà a proliferare nel quartiere Libertà anche nella misura in cui proseguirà questa prassi.