Da un campo da tennis a un’aula di tribunale. Potrebbe finire così “La Grande Sfida”, l’evento sportivo del 19-20 novembre scorso, che ha visto sfilare al Palaflorio di Bari le più grandi leggende del tennis mondiale.

Il torneo, già al centro delle polemiche in commissione trasparenza del Comune di Bari, ha infatti aperto una vera e propria battaglia a colpi di comunicati fra le società organizzatrici: da un lato la milanese MCA Events, dall’altro le baresi Switch on e Manio Marrone.

L’organizzazione

Le tre società, con un contratto stipulato a luglio 2016, si erano accordate per dividersi i compiti gestionali e organizzativi: alla MCA, per esempio, è toccato l’ingaggio dei giocatori, le spese di viaggio e la biglietteria; la Switch On si è occupata di sponsor, inserzionisti, comunicazione e promozione. Infine la Manio Marrone ha curato la logistica, il montaggio e la sicurezza. L’accordo prevedeva, inoltre, che “a seguito del bilancio dettagliato di spese e ricavi di ciascuna società, eventuali utili o perdite sarebbero state divise in parti uguali”.

I conti non tornano

Quando si iniziano a fare i conti, però, i rapporti fra le società iniziano a incrinarsi. MCA fa sapere di aver quantificato “in 200.498 euro la perdita gestionale” risultanza dei “300.000 euro spesi per viaggi e ingaggi a fronte di soli 51mila euro di incasso lordo”. L’azienda milanese chiede quindi che i due “soci” facciano la loro parte sborsando 66.832 euro a testa.

Secondo MCA, “La Grande Sfida avrebbe fatto registrare un numero di presenze ridicole rispetto alle altre edizioni e un numero imponente di ingressi omaggio”. Nella nota c’è anche l’accusa alle due aziende baresi di “aver trattenuto indebitamente i corrispettivi degli sponsor privati (tra cui Banca Popolare di Bari e Toyota) e anche pubblici (Amgas e Comune)”.

“Sono un uomo del Sud – conlude la nota Ernesto de Filippis, amministratore delegato MCA Events – mi rattrista che nelle nostre zone ci siano ancora soggetti, che si fanno chiamare imprenditori, inaffidabili e millantatori, ma sono fiducioso che la giustizia civile e penale faccia velocemente il suo corso”.

La risposta 

Ma Switch On e Manio Marrone non ci stanno. A stretto giro è arrivata la secca smentita in una nota congiunta: “Rimaniamo sconcertati dalla lettura distorta che MCA Events offre della vicenda. L’impressione è quella che si voglia ricorrere al clamore giornalistico e al relativo rimescolamento delle carte per ottenere un risultato favorevole e condizionante di una trattativa tra soggetti privati”.

“Switch On srl e Manio Marrone Sport Eventi – continua la nota – mai si sono sottratte ad alcun obbligo economico. La circostanza che MCA Events abbia allegato alla propria nota una scrittura privata diversa da quella realmente sottoscritta riteniamo rappresenti la prova provata della poca credibilità della nota stampa stessa”.

Tutte le accuse sono rispedite al mittente: “Non corrisponde a vero che Switch On e Manio Marrone abbiano indebitamente trattenuto alcuna somma derivante dalle sponsorizzazioni e che si siano sottratte al confronto sulla determinazione degli obblighi economico finanziari connessi al rendiconto finale dell’evento”.

Le due società baresi inoltre fanno notare di aver “ribadito la loro disponibilità a proseguire il confronto per la definizione dei rapporti economici tra le parti” dopo l’incontro del 12 gennaio ma che a questa disponibilità “si sia risposto con una nota stampa anticipata alle nostre società da MCA nella giornata precedente”.