“Questi sono quelli che ci hanno rotto le palle”, poi un pugno in faccia talmente forte da fargli perdere i sensi. E come se non bastasse calci e altri pugni mentre era esanime a terra. Protagonista dell’assurdo pestaggio fuori dall discoteca “Il Borgo del tempo perso”, a Milano, è Michele Brancale, bitontino di 24 anni.

La furia del branco, otto persone, tutte italiane di età compresa tra i 18 e i 25 anni, si è scatenata anche contro l’amico di Michele, un ragazzo di Avellino, Marcello Martignetti, gay di 19 anni. A quest’ultimo sono stati rubati anche il portafogli e il cellulare. “Non mi fate paura – tuona Michele – continuerò ad essere fiero di ciò che sono”. A Marcello, ancora in sala operatoria, le otto bestie hanno prima spaccato una bottiglia in faccia, poi continuato a inveire.

L’aggressione è avvenuta intorno alle 4 del mattino. I ragazzi, insieme a Francesco, un terzo amico originario di Bisceglie, erano diretti alla macchina del car sharing, noleggiata per l’occasione. A dare l’allarme è stato proprio lo studente biscegliese, riuscito ad entrare in auto e a dare l’allarme un attimo prima che si scatenasse la follia.

La cosa peggiore – stando al racconto che ci viene fornito – è che nessuno, neppure i buttafuori del locale, è intervenuto per fermare quella barbarie. Michele, che a Bitonto lavorava in un tarallificio, da un anno vive a Milano, dov’è andato in cerca di miglior sorte, che ha trovato come magazziniere in una nota azienda del capoluogo lombardo. Le vittime del pestaggio hanno avuto una prognosi di trenta giorni, che il datore di lavoro di Michele ha acconsentito di fargli trascorrere a casa.

“Ringrazio il titolare della mia azienda – continua Michele – non vedo l’ora di rimettermi in piedi e di tornare a fare ciò che più amo, con la consapevolezza che in Italia, non solo nel mio Sud, c’è ancora molta strada da fare sul percorso dell’integrazione”.