Equipaggio del 118 malmenato e ambulanza danneggiata. L’ultimo episodio della lunga serie è avvenuto all’inizio dell’anno in via Salvemini, a Bari. Il paziente muore e i familiari si accaniscono contro i soccorritori e il loro mezzo, accusati di essere arrivati in ritardo sul luogo della chiamata.

Può succedere, seppure nella maggior parte dei casi, come detto più volte, il ritardo è solo frutto dell’ansia per le sorti del congiunto. Generalmente si tende a dire di aver aspettato mezzora l’arrivo dell’ambulanza.

Giuseppe Foggetti è il presidente dell’associazione O.E.R. (Operatori emergenza radio) di Bari. Col fanale rotto dell’ambulanza in mano, si rivolge ai baresi, chiedendo comprensione per il delicato lavoro dei soccorritori del 118 che, laddove possibile, salvano la vita alle persone e devono essere messi in condizioni di intervenire nelle migliori condizioni.

E se in qualche caso di ritardo reale si tratta, non può essere attribuito all’equipaggio, pronto a raggiungere in 7 minuti gli interventi in zona; in 20 minuti quelli fuori zona.