Cinque mesi in carcere per una rapina mai compiuta. È l’assurda storia che vede protagonista il pregiudicato 46enne bitontino Vincenzo Mundo scagionato e scarcerato dopo che il suo sosia, incontrato in carcere, ha confessato il fatto. A riportare la vicenda è La Repubblica – Bari.

I fatti risalgono al primo marzo 2016: tre persone entrano armati in una gioielleria di Sannicandro di Bari e portano via orologi, anelli con diamanti e collane in oro del valore di 20mila euro facendo poi perdere le loro tracce.

A seguito delle indagini e con l’ausilio dei filmati delle telecamere di video-sorveglianza, i carabinieri identificano nel 46enne Vincenzo Mundo l’unico dei tre malviventi a volto scoperto e lo arrestano il 2 settembre e lo portano nel carcere di Bari.

Nel penitenziaro, però, avviene l’incontro casuale che cambia le ribalta le carte in tavola: il bitontino incontra il 45enne barese Riccardo Antonio Corsini, detenuto per un altro reato, ma in realtà il vero protagonista della rapina di Sannicandro. La somiglianza fra i due è infatti impressionante tanto che c’è stato un vero e proprio scambio di persona.

Corsini, colpito da un “forte rimorso di coscienza nel vedere un innocente padre di famiglia accusato di un reato con non ha commesso”, come lui stesso ha dichiarato, ha deciso quindi di confessare di essere il vero autore di quella rapina. Scrive una lettera al magistrato.