Condanna a 14 anni di carcere per i tre responsabili e reo-confessi dell’omicidio di Cristian Midio, il 21enne ammazzato a Bari in via Giulio Petroni il 3 novembre 2015. È la decisione del gup barese Antonio Diella al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

Le condanne riguardano Danilo Siciliani e Nicola Angiola, ritenuti gli esecutori materiali, e Giuseppe Simeone, diventato collaboratore di giustizia, per il quale è stata ricosciuta la premeditazione ma ha non l’aggravante mafiosa.

Stando alle indagini il pluripregiudicato Simeone avrebbe ordinato l’assassinio e fornito l’arma ai sicari, Angiola avrebbe guidato la moto che ha condotto i due killer sul luogo dell’omicidio e a fare fuoco sarebbe stato Siciliani.

Il giudice non ha riconosciuto l’aggravante mafiosa, ritenendo il delitto una vendetta personale: nonostante rientri nella guerra fra i clan locali, l’omicidio sarebbe stato pianificato dopo un affronto alla moglie incinta di Simeone, colpita da un calcio alla pancia da una donna vicina al gruppo criminale rivale.