C’è anche un barese di 41 anni nel mirino dell’articolata operazione della polizia contro una cellula criminale al vertice dell’attuale panorama hacktivista italiano responsabile, tra l’altro, della nota campagna di attacchi informatici contro strutture governative denominata #OPS_ItalyBeDemocratic.

Sarebbero due noti i hackers gravitanti da anni nell’area dell’hacktivismo italiano che hanno provato a interferire nell’ormai imminente prossima consultazione referendaria del prossimo 4 dicembre, attraverso il lancio, il 26 ottobre scorso, della campagna denominata #OPS_ItalyBeDemocratic quale forma di cyberprotesta avverso il Governo italiano.

Oltre al 41enne barese, conosciuto come “candyman.sh”, beccato anche un 43enne residente a Brescia, titolare di una ditta nel settore del commercio all’ingrosso di materiale informatico. Entrambi sono esperti nel settore informatico e con precedenti di polizia, e appartengono alla crew hacker “Candyshophkteam” aderente al noto movimento hacktivista Anonymous.

L’attività di indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore Eugenio Albamonte della Procura capitolina, è stata condotta dagli investigatori del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. Le odierne perquisizioni sono state eseguite con il supporto di personale del Compartimento Polizia Postale di Bari e di quello della Sezione di Brescia.

Gli autori annunciavano un’operazione informatica dimostrativa di livello internazionale enunciando testualmente: “… we want see the reaction of the Italian government. In this First step we wanna show how basically vulnerable is the italian government infrastructure with huge tech mistake, but we know more than what we post here…”.

A margine del comunicato, con il quale veniva fatto invito ad unirsi all’attacco hacker di levatura internazionale, erano riportati, con dovizia di particolari anche tecnici, i risultati di un’attività di scansione (information gathering), eseguita verso tutti i domini istituzionali riferiti a governo.it e palazzochigi.it. La crew “candyshophkteam” si era già resa responsabile in passato di attività di hacking anche verso diversi siti non istituzionali.

I soggetti destinatari dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria sono risultati essere i gestori dei profili social della crew nel contesto dei quali, tra l’altro, sono stati pubblicati tutorial sull’utilizzo di programmi utili all’acquisizione di informazioni tecniche, necessarie per la commissione di intrusioni ed attacchi informatici.

Gli investigatori del C.N.A.I.P.I.C., al temine delle analisi tecniche ed i riscontri del caso, hanno atteso la conclusione delle ultime verifiche per concludere l’attività investigativa con la perquisizione effettuata oggi, che ha portato al sequestro di copioso materiale informatico e soprattutto alle ammissioni di responsabilità da parte dei due indagati a conferma delle ipotesi formulate circa l’avvio di una serie di azioni dimostrative dirette verso siti di area governativa e politici in generale.