“Siamo qui per dire che abbiamo chiarito la situazione con la famiglia Maniero: ci abbiamo messo una pietra sopra”. Inizia così il racconto di Silvio Sisto, uno dei protagonisti della brutta faccenda che sabato sera nel corso della partita fra Bari e Cittadella ha visto la mamma di Riccardo Maniero, calciatore biancorosso, ferirsi alla testa in uno dei settori più prestigiosi della tribuna ovest dello stadio San Nicola.

Il fatto ormai è noto, o perlomeno è nota la ricostruzione dei fatti portata alla luce dalla famiglia Sisto: una critica ad un calciatore del Bari urlata a squarciagola, i parenti del calciatore lì dietro, gli animi che diventano bollenti, il fratello dell’atleta che passa alle vie di fatto e la mamma che cade nel tentativo di dividere i contendenti.

“Gli ho dato solo del bidone – assicura Sisto tornando sull’episodio -, in dialetto si intende ma non ho detto altro. Nessuna parolaccia. Era solo lo sfogo di un tifoso, una critica che ancora oggi ritengo lecita”. La versione dei fatti viene confermata anche da Silvio Sisto senior, padre del “bomber” in salsa barese, e altro protagonista della vicenda.

“Mio figlio non ha detto altro – dice il papà -. Non sapendo che alle sue spalle ci fosse la famiglia Maniero e non immaginando comunque che quella frase potesse scatenare quella reazione. Sono una persona pacifica, tranquilla, corretta ed assolutamente non esibizionista. E sono molto dispiaciuto per quanto accaduto alla signora Maniero”.

Pace fatta, dunque. Ma l’indagine della Digos resta comunque in piedi. “Ho sentito parlare di Daspo – dice Sisto Jr -, sarebbe una cosa davvero ingiusta. Sono un tifoso del Bari e in questa storia credo di essere la parte lesa. Allontanarmi dallo stadio non sarebbe giusto. Ho il Bari nel cuore e quella frase la direi altre diecimila volte”.