Il box gli è stato chiuso per morosità, ma una volta saldato il debito delle quote che non aveva pagato la situazione non è cambiata: il locale resta chiuso. Il motivo? Quell’uomo intimorisce gli altri commercianti. Impone loro l’acquisto di determinate buste di plastica da utilizzare per consegnare ai clienti i prodotti in vendita.

Il protagonista di questa storia è Giovanni Sedicina, proprietario di una rivendita di prodotti per la casa nel mercato rionale di Santa Scolastica a Carrassi. Il 34enne barese, ritenuto vicino al clan Diomede, dopo aver saldato il suo debito con il Comune è stato comunque raggiunto da un provvedimento di non revoca della chiusura dell’attività. Una decisione che pare sia stata presa direttamente dal sindaco Decaro.

Il motivo della scelta è presto detto. Alla ripartizione Sviluppo Economico di Palazzo di Città nei giorni scorsi è arrivata una nota inviata dalla Procura in cui si segnala un procedimento penale a carico del Sedicina: a febbraio scorso infatti l’uomo è stato arrestato, insieme ad altre cinque persone, per estorsione ed è accusato di aver imposto per mesi agli altri commercianti del mercato alcune sue buste di plastica.

La decisione di Decaro, che qualche giorno dopo l’operazione di Polizia che aveva portato agli arresti per estorsione aveva invitato tutti i commercianti del mercato rionale a denunciare eventuali abusi subiti, vorrebbe essere definitiva ma è facile immaginare come il titolare della licenza possa fare ricorso alla giustizia amministrativa e riaprire nel giro di un paio di mesi.