Sono stati condannati a pene comprese fra i 4 e i 10 anni di carcere i tre cittadini rumeni che nell’agosto dello scorso anno, dopo essersi intrufolati nella sua abitazione avrebbero derubato, picchiato selvaggiamente e violentato una donna 70enne di origini olandesi residente in provincia di Bari.

Nel processo, celebrato con rito abbreviato, ai tre uomini di nazionalità rumena, di età compresa fra i 26 e i 40 anni, sono stati contestati i reati di rapina aggravata, lesioni personali e violenza sessuale. La pena più severa è stata inflitta al 26enne che, mentre gli altri due mettevano a soqquadro l’abitazione della donna, abusò sessualmente della stessa colpendola ripetutamente con calci e pugni, legandola e torturandola con una pistola elettrica.

Gli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità degli aggressori grazie a preziosi dettagli forniti dall’anziana: la voce del violentatore aveva riportato alla memoria della donna quella della badante del marito, morto qualche mese prima. Le indagini hanno accertato che il 26enne altro non era che il fratello della stessa badante.