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Cinquemila persone si sono date appuntamento questa mattina al palazzetto dello sport di Andria per l’ultimo saluto a 13 delle 23 vittime del disastro ferroviario che martedì scorso ha colpito al cuore la Puglia. Una terra che come tante altre zone del Sud “per troppi anni e per tante persone sono state considerate le periferie dell’Italia” dice durante l’omelia il vescovo di Andria, mons.Luigi Mansi.

Alle ringhiere della struttura sportiva che ospita le esequie sono legati una serie di palloncini bianchi: “Ciao piccola Jole” è la scritta che campeggia su ognuno di essi in memoria di Jolanda Inchingolo, una giovane vittima della tragedia. Prima dell’inizio della cerimonia il presidente Mattarella si ferma qualche minuto dinanzi davanti alle bare. Prega e poi raggiunge i parenti. Oltre al presidente della Repubblica ci sono anche il presidente della Camera, Laura Boldrini e il ministro alle Infrastrutture Delrio.

Tante anche le autorità legate all’amministrazione locale, con Michele Emiliano in prima fila, accompagnato dai sindaci di Corato e Andria. E poi il capo della Polizia Franco Gabrielli, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giorgio Toschi e tanti soccorritori che nei minuti immediatamente successivi all’incidente hanno dato il loro contributo per limitare i danni della strage.

Grande commozione, mista a tensione, quando i feretri sono stati sollevati da terra per essere portati fuori: alcuni parenti, infatti, si sono aggrappati alle bare. Intensi minuti di applausi hanno accompagnato l’uscita di ogni salma.