“È una guerra vera e propria per la sopravvivenza. Tavoli all’aria, minacce, l’intervento dei carabinieri”. Un mese dopo gli scontri del 9 maggio, la tensione sul lungomare di Bari è altissima. I venditori abusivi non mollano. Restano al loro posto, anzi, provano ad accaparrarsene altri di posti. In mezzo a chi fa la “malavita” per campare, c’è la malavita vera.

“Se non te ne vai di qua ti buttiamo la telecamera a mare”, tanto per mettere subito in chiaro come stanno le cose. Ci spostiamo di bancarella in bancarella, come fossero stazioni di una Via Crucis dell’abuso certificato e tollerato. La mancanza di alternative ha fatto allargare nuovamente le maglie. Passato il santo, ricomincia la festa. Qualcuno disposto a parlare lo troviamo. A qualcun altro strappiamo qualche dichiarazione a telecamera bassa. I punti di vista sono opposti, fino a quando non si parla delle motivazioni che inducono all’illegalità. A quel punto diventa un coro senza stonature.

“Ti sembra giusto che questa poveretta, con la casa da pagare, un figlio da mantenere e il marito in galera – dice una signora – debba essere minacciata anche da cinque, sei persone, che non vogliono avere concorrenza difronte alla propria bancarella?”. Per molti la cosa ingiusta è stata quella di far credere che sarebbe stata una lotta senza esclusione di colpi. Intanto un’auto della Polizia Locale si allontana dalla bancarella abusiva mentre un turista compra una Coca fresca. Pochi minuti dopo transitano anche una pattuglia di Carabinieri e un’auto della Polizia. Non manca nessuno. Grazie al cielo nessuno di loro ha comprato una bibita dall’abusivo per rinfrescarsi. Almeno questo.

La zona è presidiata, niente da dire, ma tutto è rimasto esattamente così com’è sempre stato. “Vedi – continua la donna – lei ha chiesto il permesso, ha già pagato e lo sta per avere. Dall’altro lato della barricata ci sono abusivi con un lavoro, la pensione e l’indennità di accompagnamento. Tutti i giorni una lotta”.

La lotta tra abusivi, per il controllo dei posti all’ombra di San Nicola. Benvenuti a Bari, la città delle contraddizioni e delle guerre combattute a metà. “Ti sembra giusto? Se vai a rubare ti arrestano, se vendi per strada o ti prostituisci ti arrestano. Come deve fare uno a mangiare se non c’è lavoro?”. Quante cose non sono giuste, ma vanno ugulamente così, perché non possono andare diversamente.