Processo per sei funzionari della Asl: questa la richiesta della Procura di Bari per accertare eventuali responsabilità legate alla morte di Paola Labriola, psichiatra uccisa nel settembre del 2013 nel Centro di salute mentale di via Tenente Casale da Vincenzo Poliseno, paziente della vittima già condannato in appello a 30 anni di carcere.

I magistrati vogliono fare chiarezza sulla possibile carenza di sicurezza nella struttura dove la dottoressa prestava servizio e per questo hanno chiesto il rinvio a giudizio per Domenico Colasanto, ex direttore generale dell’Asl, al quale verrebbero contestati i reati di morte come conseguenza di altro reato, omissione di atti d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità.

Con l’ex direttore generale rispondono di induzione indebita anche l’ex segretario di Colasanto, Antonio Ciocia e un altro impiegato  della Asl, Giorgio Saponaro: i due avrebbero fatto pressione sul funzionario Asl, Alberto Gallo, per predisporre falsi documenti di valutazione dei rischi. Lo stesso Gallo è accusato di falso materiale in atto pubblico e altri due funzionari: Baldassarre Lucarelli e Pasquale Bianco.

La famiglia della vittima si è costituita parte civile. L’udienza preliminare proseguirà il 18 ottobre.