Le banche, compresa la Popolare di Bari, non stanno attraversando un momento facile. Lo abbiamo raccontato recentemente, tanto che alcune associazioni di consumatori hanno fatto fronte comune per mettere tutti in guardia e chiedere ai banchieri una gestione più oculata dei soldi dei risparmiatori, soprattutto di quelli che depositano il proprio gruzzoletto nelle banche popolari e in quelle di credito cooperativo.

Gli azionisti della più grossa banca del Sud, la Popolare di Bari, sono in fermento e in tempi in cui vedono crollare il valore delle azioni, ma contemporaneamente aumentare i compesi ai dirigenti, risultano più attenti a certe operazioni. Alla vigilia dell’assemblea degli azionisti di Telenorba, in programma il 23 e 24 giugno in prima e seconda convocazione, i risparmiatori della Popolare di Bari inziano a chiedere spiegazioni. Veniamo al punto.

Vorrebbero sapere, per esempio, perché la loro banca, non certo nata per fare investimenti come la Lehman Brothers – a voler citare uno dei crack più clamorosi degli ultimi anni – metta un sacco di soldi in Telenorba, con una perdita secca all’interno del bilancio dell’istituto di credito – fanno sapere alcune fonti di corso Cavour – di circa 5 milioni di euro. Per fare un esempio, è come se compraste per cento euro qualcosa che ne vale al massimo la metà e per farlo vi faceste prestare a fondo perduto i soldi da alcuni amici. Per gli azionisti della Popolare di Bari, invece, questa operazione ha rappresentato solo una perdita.

Uno degli altri passaggi di questa strana manovra di economia e finanza, di cui non si comprendono fino in fondo le ragioni, è l’ulteriore anticipazione di risorse date dalla Popolare di Bari a Telenorba. Si tratta di una cospicua anticipazione, fondamentale per non far finire gambe all’aria l’azienda di Conversano, mentre ad altre i rubinetti sono stati chiusi. Non solo.

Come se non bastasse, l’ingegner Luca Montrone, presidente del Consiglio di amministrazione di Telenorba, è stato fatto accomodare nel Consiglio di amministrazione della Popolare di Bari. Praticamente, sua emittenza Montrone, insieme agli altri membri del Cda, decide chi merita o meno l’intervento dell’istituto di credito e mette bocca sulle scelte strategiche della Banca Popolare di Bari. A questo punto della storia, azionisti e imprenditori meriterebbero qualche spiegazione. Noi siamo come sempre a disposizione di chiunque voglia chiarire e precisare.

Curiosi e azionisti aspettano ansiosi il prossimo 23 giugno per conoscere da Montrone e dalla Popolare di Bari (che in quella sede manda solitamente alcuni funzionari), il senso di questo investimento a perdere che, a prima vista, non ha alcun senso. Non siamo economisti e quindi possiamo sbagliare. Siamo convinti, però, che la nostra perplessità, che poi è la stessa di molti piccoli azionisti della Banca Popolare di Bari, abbia un fondamento più che ragionevole.