“Siamo arrivati a Istanbul, abbiamo preso un tram dall’aeroporto e dopo pochi secondi c’è stato un boato”. A parlare è il giornalista barese Nicola Mangialardi, intervenuto per raccontare la sua esperienza al Tg1.

La sua fortuna è stata quella di attraversare lo scalo turco pochissimi minuti prima dell’attentato. “Poi il caos, il panico – commenta il cronista -. C’era tanta gente che correva ovunque, auto della Polizia dappertutto. Solo in un secondo momento abbiamo appreso delle tre sparatorie e le altrettante esplosioni”.

Un attentato che ha causato decine di morti e quasi 150 feriti. Ma è da capire come sia possibile che gli attentatori siano semplicemente riusciti ad attraversare l’aeroporto. “La differenza tra gli scali italiani – sottolinea Mangialardi – e quello di Istanbul è che in Turchia, se una persona vuole entrare in uno dei terminal, anche solo per accompagnare un parente, è sottoposto al controllo del metal detector”.