La Procura di Bari sta indagando sulla morte del sindacalista di Rutigliano, Gianfranco Lamorgese, 28enne, trovato senza vita nel bagno della sua casa, a Rutigliano, per trombosi dieci giorni dopo una diagnosi per lombosciatalgia.
All’inizio si era pensato al suicidio o comunque a qualcosa di sospetto, tanto che gli stessi operatori del 118, intervenuti per costatare il decesso, avevano segnalato al medico legale e al pm il caso.
Lo scorso 6 maggio, Lamorgese si era recato al Pronto Soccorso dell’ospedale Miulli , ad Acquaviva delle Fonti, per un dolore al polpaccio. Qui era stato congedato dai medici con una diagnosi di lombosciatalgia e una terapia a base di antinfiammatori.
La terapia non ha lenito i dolori che il ragazzo avvertiva alla gamba, fino al 16 maggio quando i familiari hanno trovato il cadavere di Gianfranco in bagno. Ora si attende l’esito della autopsia che dovrà chiarire se i medicinali assunti per la sciatalgia, abbiano avuto conseguenze sulla trombosi. Al momento non ci sono indagati.