Appena il 30 aprile scorso avevamo raccontato la disavventura di un’automobilista smart, che aveva pagato la sosta con l’applicazione BariDigitale, ma si era ritrovata in ogni caso la multa sul parabrezza. La scena si è ripetuta stamattina e anche in questo caso l’automobilista è stato liquidato con un laconico “faccia ricorso”. La domanda è una sola: perché tutta questa chiusura nei confronti dei cambiamenti che possono facilitare la vita alle persone?

“Sapevo sarebbe andata a finire così dal primo momento in cui non sono riuscito a cambiare una banconota da 5 euro – racconta l’automobilista – ho pagato con l’App facendo il segno della Croce, ma evidentemente neppure quello è servito”. La macchina era parcheggiata in via Oriani, zona A nelle vicinanze del Palazzo della Prefettura: due euro per un’ora di sosta, dalle 8.58 alle 9.58. La multa, come si può vedere nella fotografia, è delle 9.50, abbondantemente prima della scadenza.

In assenza del qr code esposto sul cruscotto, gli ausiliari del traffico non hanno neppure proceduto al controllo del numero di targa. L’automobilista ha tentato di rimediare sul momento, facendo notare che al telefono era stato rassicurato sulla possibilità di una immediata cancellazione, ma alla fine l’agente della Polizia Municipale chiamato in soccorso dagli ausiliari spaesati, non ha voluto sapere ragioni e ha liquidato l’uomo con il secco: “faccia ricorso”.

Probabilmente l’agente non ha capito che l’incolpevole automobilista cercava proprio di evitare il ricorso, che in ogni caso è una roga non da poco. Non c’è niente da fare, a rendere una città smart non sono le applicazioni, ma il fatto che le persone le sappiano o meno usare.