Aveva asportato tre grosse bobine da un trasformatore di una cabina elettrica e numerosi cavi in rame, con la complicità di altri due individui riusciti a dileguarsi, ma è stato raggiunto dopo un tentativo di fuga ed è finito in carcere.

Dovrà difendersi dall’accusa di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, un romeno 20enne di San Ferdinando di Puglia (Fg), noto alle forze dell’ordine, arrestato dai Carabinieri a Molfetta.

I militari, durante un servizio di perlustrazione, finalizzato a contrastare furti e danneggiamenti nelle campagne, sono stati dirottati dalla centrale operativa in quella contrada Coppe, poiché una pattuglia di guardie campestri, mediante una segnalazione al 112, aveva riferito di aver sorpreso tre individui indaffarati a smantellare una cabina elettrica dell’Enel e che alla loro vista si erano dati a precipitosa fuga a bordo di un’Alfa 156.

In breve tempo, atteso che la “gazzella” dell’Arma era già in zona, hanno intercettato l’auto in fuga, la quale, dopo un breve inseguimento, è stata bloccata definitivamente.

Nel cofano dell’Alfa Romeo i Carabinieri hanno rinvenuto diversi attrezzi da scasso, tra cui alcuni dischi per flex, cacciaviti di varie dimensioni, coltelli e taglierini, che unitamente al veicolo, sono tati sequestrati.

Il sopralluogo effettuato presso la cabina depredata, ha permesso ai militari di constatare il furto di tre grosse bobine, nonché di cavi elettrici tranciati da un contatore, oltre ad un grosso trasformatore smantellato.

Dopo l’arresto, lo straniero, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, è stato associato al carcere locale.

Sono tuttora in corso accertamenti finalizzati all’individuazione dei complici.