Un’altra pesantissima tegola si è abbattuta questa mattina sul servizio di emergenza-urgenza del 118 in Puglia. Nelle prime ore del mattino sono state eseguite da parte del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi, su delega della Procura della Repubblica, quattro misure cautelari personali degli arresti domiciliari disposte dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura stessa, nei confronti del presidente di un’associazione di volontariato incaricata del servizio di pubblica emergenza/urgenza del 118 Brindisi e di suoi 3 stretti collaboratori. Si tratta di Raffaele Turchiarulo, di 58 anni; Giordano Guber, di 41 anni; Dario Turchiarulo, nipote di Raffaele, di 25 anni e Antonietta Zizzi, di 41 anni. I reati contestati sono concorso in peculato, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata perché commessa ai danni di un ente pubblico e tentata somministrazione di medicinali guasti e/o imperfetti.

Quattro le persone agli arresti domiciliari, tre uomini residenti a Brindisi e una donna residente a Fasano che hanno operato in concorso tra loro capeggiati dal più anziano del gruppo, di 58 anni.

L’indagine è partita a ottobre del 2014 in seguito alla denuncia di due autisti del 118 di una associazione di volontariato fasanese. Tra le contestazioni, la sistematica distrazione di medicinali e presidi medici ospedalieri utilizzati in realtà per l’esecuzione del servizio di primo soccorso in strutture private da parte di una cooperativa sociale presieduta dal medesimo soggetto.

Le indagini della Guardia di Finanza, anche attraverso intercettazioni telefoniche e pedinamento dei sospetti, hanno evidenziato che le stesse persone gestivano sia una cooperativa di sevizi sociali, la Getras, che un’associazione di volontariato, la A.V.F. senza fini di lucro, aventi la stessa sede legale e operativa nel territorio di Fasano. La cooperativa gestisce in regime privatistico un parco ambulanze con cui svolge il servizio di primo soccorso presso la Centrale Enel di Cerano e la Centrale Enipower di Brindisi nonché il servizio di trasporto in ambulanza per il Consorzio san Raffaele di Ceglie Messapico. L’associazione di volontariato svolge attività di soccorso in convenzione con la Asl attraverso al gestione diretta delle postazioni di emergenza/urgenza del 118 a Brindisi.

Attraverso opportuni artifizi illeciti, i costi della cooperativa venivano riversati sulla Asl aumentando così il profitto conseguito. In particolare, i farmaci e i presidi sanitari utilizzati dalla cooperativa venivano sottratti dalle ambulanze del 118, i rimborsi spese corrisposti dalla Asl per i volontari della A.V.F. venivano utilizzati per pagar i dipendenti della cooperativa, che risultavano falsamente aver svolto attività di volontariato. Le ambulanze sostitutive, che l’associazione di volontariato era obbligata a tenere a disposizione del 118 in caso di malfunzionamento del mezzo di soccorso principale o dei grandi eventi di emergenza, venivano invece utilizzate dalla cooperativa per fini di lucro. In una occasione, un mezzo è stato usato per trasportare a pagamento un paziente nel nord Italia.

Le perquisizioni eseguite hanno permesso di acquisire e sequestrare consistente materiale farmaceutico e sanitario per uso ospedaliero, ma nella disponibilità della cooperativa, insieme a numerosi documenti amministrativi e contabili. Oltre 1500 gli articoli sottratti alla Asl, 280 dei quali scaduti.

I reati contestati sono: concorso in peculato continuato per l’appropriazione da parte degli indagati, quali incaricati di un servizio pubblico, sia dei farmaci e dei presidi sanitari che i rimborsi spese corrisposti dalla Asl ai finti volontari; frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni Ente pubblico; tentata somministrazione di medicinali guasti o/e imperfetti.

Il G.I.P. ha ritenuto sussistenti sia il pericolo di inquinamento probatorio che il pericolo di reiterazione del reato in quanto “la capillarità, sistematicità e organizzazione delle attività di depredazione di beni pubblici è risultata tale…da rendere altamente probabile che ancora oggi essa sia in corso”.