Su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari, la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia ha disposto il sequestro conservativo – per un valore complessivo fino alla concorrenza di oltre 288.000 euro – di beni immobili e rapporti finanziari, nei confronti di un ingegnere, ora in pensione, già dirigente del settore Trasporti della Regione Puglia.

In particolare sono stati sequestrati i beni personali del professionista, consistenti in tre immobili siti a Bari e 2 rapporti finanziari, nonché ogni eventuale somma che avrebbe dovuto percepire dalla Regione Puglia e dall’INPS.

Il sequestro è stato effettuato nei giorni scorsi dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari. La vicenda trae origine dagli accertamenti amministrativi svolti su iniziativa dalle Fiamme Gialle, in tema di incompatibilità e cumulo di incarichi nel pubblico impiego (ex art. 53 Decreto L.vo 165/2001), nei confronti di questo dirigente della Regione, la cui attività era stata comunicata, tra gli altri, anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti.

Nel complesso, è emerso che l’ingegnere aveva svolto attività extra professionale, peraltro retribuita, nei confronti delle società di trasporti Ferrovie del Gargano s.r.l. e Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici s.r.l., senza autorizzazione da parte dell’Ente di appartenenza, in violazione della normativa vigente e nonostante egli fosse proprio un Dirigente dell’Area Politiche  Mobilità e Qualità Urbana – Servizio Verifica e Controllo dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale della Regione Puglia, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, fino al 2011, quando è stato collocato in quiescenza.

In particolare, si è accertato, come il dirigente pubblico avesse avuto incarichi di componente o presidente di commissioni di collaudo per queste società: in qualche caso – in modo del tutto incompatibile ai sensi del Codice degli appalti – anche dopo che aveva emesso, quale dirigente della Regione, provvedimenti di ammissione a finanziamenti pubblici per una delle società che gli affidava gli incarichi retribuiti.

Gli inquirenti contabili, pertanto, hanno richiesto il sequestro di beni quale garanzia patrimoniale nei confronti dell’Erario, in relazione al pericolo che l’imputato, nelle more della definizione del giudizio, potesse disfarsene.

La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia, con proprio provvedimento presidenziale a firma del dottor Francesco Lorusso, condividendo l’impianto probatorio della Procura Regionale, ha così disposto il sequestro conservativo del patrimonio personale del professionista, fino alla concorrenza di oltre 288.000 euro, corrispettivo ricevuto dall’ex dirigente per le sue illecite attività extra professionali.

Al responsabile, inoltre, è stata notificata una diffida al pagamento della somma citata – oltre interessi e rivalutazione monetaria – insieme ad un “invito a dedurre”, formulato dalla stessa Procura Contabile.

Le indagini, comunque, proseguono, al fine di rinvenire eventuali analoghi casi di violazione nell’assunzione di incarichi incompatibili con le funzioni svolte da parte di pubblici dipendenti.