Nell’ambito delle attività di ricerca dei soggetti latitanti dell’operazione “Do ut Des”, questa mattina la Polizia ha eseguito numerose perquisizioni, oltre ad attività di pedinamento e osservazione nel quartiere Japigia. L’attività condotta dalla Squadra Mobile ha consentito di arrestare Donato Catinelli, classe 1972, detto “U’sconvolt” destinatario della misura cautelare relativa all’operazione Do ut Des, sfuggito al blitz dello scorso 15 marzo; dalle attività investigative era emerso che l’uomo era anche indicato come il referente del clan “Parisi” nel territorio di Polignano a Mare.
Inoltre è stato arrestato, in flagranza di reato, Nicola De Santis, classe 1988, con precedenti di polizia. Nel suo appartamento a Japigia è stata sequestrata una pistola giocattolo, modificata e resa offensiva con la sostituzione della canna, completa di caricatore con munizionamento calibro 9. Dalla perquisizione è emersa anche droga del tipo marijuana, cocaina e hashish.
Infine è stato arrestato anche Vito Cardinale, classe 1986, perché colpito da un ordine di carcerazione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni del Tribunale di Bari. L’uomo deve espiare la pena definitiva di 11 mesi e 29 giorni di reclusione per violazione della legge sugli stupefacenti.
Parallelamente, nell’ambito della citata operazione antimafia condotta nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato, con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti dei componenti del clan “Parisi”, personale della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo ha eseguito anche delle misure cautelari patrimoniali che hanno interessato i vertici e i fiancheggiatori del citato sodalizio criminale.

A Bari e Bitonto sono state trovate 7 autovetture, 4 motocicli, 3 immobili, 3 pizzerie, 3 bar, 2 attività commerciale di vendita al minuto di frutta e di prodotti ittici e carni, 2 imprese edili, 6 conti correnti bancari e postali con un saldo attivo di circa 43.000 euro, la somma di 3000 euro in contanti, 7 orologi di prestigio, oggetti in oro (alcuni dei quali dal particolare valore simbolico) per un perso di circa 3 chilogrammi e numerose pietre preziose il cui valore è in corso di quantificazione.

Il valore dei beni oggetto del sequestro ammonta a circa 5.000.000 di euro.