“Tu di qua te ne devi andare! Vai a fare il parcheggiatore al tuo paese! Questa è zona nostra!” e poi ancora “Noi dobbiamo mangiare qua. È tutta roba nostra! Siamo del San Paolo e dobbiamo gestire tutti i parcheggi, da qui a Santo Spirito!”

Sono queste le minacce rivolte al gestore di un lido di Bari Palese e al parcheggiatore da questi regolarmente assunto, da parte di due pregiudicati del quartiere San Paolo di Bari, arrestati l’altra mattina dai Carabinieri della Stazione di Bari Santo Spirito, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, perché ritenuti responsabili di estorsione continuata in concorso.

I due indagati, Francesco Vincotto, di 42 anni e Saverio Losurdo, di 40, nel decorso mese di giugno, si sono recati presso il parcheggio di un lido di Bari Palese e qui, dopo aver assistito alle operazioni svolte dal parcheggiatore là presente, lo hanno affrontato, con tono minaccioso, intimandogli di abbandonare il posto, poiché da quel momento in poi ci avrebbero pensato loro.

Tale intimazione è stata rivolta anche al gestore del lido, il quale, pur avendo precisato loro che il parcheggiatore era regolarmente assunto, è stato indotto ad acconsentire loro d’insediarsi in quel posto. E non solo per quella sera.

Il giorno seguente, infatti, i due si sono ripresentati nuovamente presso il lido, con gli stessi propositi.
Nonostante l’intervento, chiesto tramite il 112 dal gestore del lido, di una pattuglia dei Carabinieri, che per l’occasione, dopo aver identificato i due individui, ha intimato loro di lasciare il luogo, questi non hanno affatto modificato i loro piani, poiché puntualmente, all’evento serale successivo, si sono ripresentati, con le solite pretese.

Tale comportamento, non solo ha determinato la rinuncia al posto di lavoro da parte del parcheggiatore regolarmente assunto, ma ha anche indotto il gestore del lido a rinunciare all’organizzazione di eventi serali, con conseguenti mancati introiti economici per la sua impresa, proprio per evitare che i due potessero trarne profitto illecito.

Determinante è la collaborazione offerta dal titolare, che ha permesso di documentare la dinamica estorsiva e far si che i due potessero essere assicurati alla giustizia. Ennesima dimostrazione che la denuncia è l’unico strumento per contrastare realmente ed efficacemente il fastidioso fenomeno estorsivo.