Sono stati fermati con pistole con colpo in canna, passamontagna, giubbotto antiproiettile e guanti in lattice. È successo l’altra notte a Binetto, dove i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro hanno arrestato i pregiudicati baresi Michele Miccoli, di 35 anni, Giovanni Lamparelli, di 27 e Giuseppe Schino di 33, accusati, in concorso, di ricettazione, porto e detenzione illegale di arma comune da sparo clandestina. I tre, dopo un mirato servizio di osservazione, sono stati fermati dai militari mentre scendevano da una SAAB 93, provento di un furto commesso a Triggiano nel dicembre scorso e parcheggiata nei pressi di un affollato bar di Binetto.

Immediatamente immobilizzati dai militari e perquisiti, i componenti del gruppo indossavano tutti passamontagna e i guanti in lattice. Il 35enne e il 27enne, inoltre, impugnavano una pistola con colpo in canna, mentre solo il più grande dei tre è stato trovato con indosso un giubbetto antiproiettile. Il provvidenziale intervento dei Carabinieri ha sicuramente interrotto una probabilissima azione di fuoco, ancora tutto da accertare, ma da cui sarebbe potuto scappare il morto.

Miccoli, inoltre, elemento di elevata caratura criminale e affiliato al clan mafioso degli Strisciuglio (già condannato a 8 anni di reclusione nell’ambito dell’indagine “Libertà”), era ricercato dai Carabinieri in quanto evaso dagli arresti domiciliari una decina di giorni addietro, motivo per il quale dovrà quindi rispondere anche del delitto di evasione. Al Lamparelli invece, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Bari, verranno contestate anche le numerose violazioni delle prescrizioni imposte dall’Autorità Giudiziaria.

I tre, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, sono stati trasferiti in carcere.
Sono tuttora in corso indagini da parte dei militari dell’Arma per far piena luce sulla vicenda e capire quali fossero le reali intenzioni dei malviventi. Le armi, sequestrate, verranno invece sottoposte ad accertamenti tecnico-balistici da parte del Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche finalizzati a verificare l’eventuale impiego nella commissione dei recenti fatti di sangue verificatisi nel capoluogo.