Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare emettono il quarto rapporto sui crimini agroalimentari in Italia e, dal quadro, si evince na situazione relativamente buona in puglia. Seppure qui il grado di penetrazione della malavita organizzata nel sistema agricolo è elevato, risulta comunque inferiore alle altre regioni.

Presto ancora per stappare lo spumante, dal momento che anche in puglia la presenza di agromafie è massiccia. In mano alle organizzazioni criminali ci sono 2489 coltivazioni, il 9,2% dei terreni sul territorio regionale, situazione agevolata da un sistema burocratico farraginoso che, in talune occasioni, può portare più danno che beneficio e che in Puglia manda in fumo circa 2,3 miliardi di euro.

Un report della Dia denuncia diverse irregolarità anche nei terreni confiscati che, quando non affidati a prestanome, restano occupati dai precedenti proprietari, che addirittura non vi devono più pagare le tasse o le utenze. Altre volte i beni sequestrati, lasciati in abbandono mostrano all’esterno ancora il controllo della mafia.