Trifone Ragone e Teresa Costanza, uccisi a Pordenone il 17 marzo del 2015.

I Ros di Roma stanno passando al setaccio tutte le comunicazioni tra Giosuè Ruotolo e Rosaria Patrone, i due indagati per il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, esaminando le loro conversazioni su social network, Whatsapp e sms e già la prima relazione sul contenuto di pc, tablet e smartphone è stata completata e dopo le feste sarà depositata in Procura a Pordenone.

Su un’altro versante dell’indagine, i Ris di Parma stanno esaminando alcuni reperti, a caccia di dna. Per gli esiti dell’esame genetico bisognerà attendere, tuttavia, ancora un paio di settimane ma, alle luce dei nuovi sviluppi dell’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro, sono state prese nuovamente in considerazione alcune testimonianze raccolte sia a Pordenone che a Somma Vesuviana.

L’omiciodio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, la sera del 17 marzo, secondo gli investigatori, sembra essere nata da futili screzi e gelosie, stratificati nel corso del tempo e sfociati in una furia omicida.