«Quello che stride con tutte le dichiarazioni dell’avvocato di questo “personaggio”, rilasciata a Quarto Grado, in cui dice testualmente: “Il rapporto del mio assistito col commilitone deceduto, era perfetta colleganza e niente altro”. A quanto pare questo è stato smentito dagli investigatori».  Così Eleonora, la mamma di Trifone Ragone, ha commentato le dichiarazioni dell’avvocato Roberto Rigoni Stern, difensore di Giosuè Ruotolo, accusato di essere l’esecutore materiale del duplice omicidio di Pordenone.

La donna, intervenuta in diretta TV a Mattino 5, ha accusato il legale del presunto assassino di suo figlio di portare avanti una linea di difesa diffamatoria nei confronti di Trifone

«Sono profondamente rammaricata delle parole del legale di questo “personaggio”, che si è permesso di dire (a proposito della condotta del proprio assistito, n.d.r.): “Nessuna molestia, solo uno scambio di messaggi con Teresa per avvertirla dell’atteggiamento libertino di Trifone”. L’atteggiamento libertino di mio figlio chi l’ha raccontato? Se dovete chiedere com’era Trifone, dovete chiederlo a me. Io sono la mamma, io posso dire qual era il tenore morale di mio figlio. Mio figlio era un uimo completo, un uomo perfetto e teresa era una donna perfetta. Non siamo più disposti a sopportare che i nostri figli, che non ci sono più e non si possono difendere, vengano ancora infangati».

Non si sbilancia nella risposta l’avvocato Rigoni Stern che, pur dichiarandosi rammaricato per il senso di frustrazione della madre di Trifone, non fa notare che agli atti di indagine non vi sono prove che dimostrino la presenza del suo assistito sul luogo del delitto o il suo utilizzo dell’arma del delitto. Quato alle evidenze informatiche, al falso Profilo Facebook e a quanto detto in esso, è ancora tutto agli atti della Procura.