Due ergastoli e una condanna a 30 anni. È questa la sentenza emessa dal gup del Tribunale di Bari Francesco Pellecchia nei confronti dei tre responsabili di un duplice omicidio commesso a Bitonto nel 2007. Il primo ergastolo è stato comminato al 27enne Giuseppe Digiacomantonio, il secondo al 30enne Salvatore Ficarelli, mentre 30 anni di carcere sono stati stabiliti per il 35enne Giosuè Perrelli.

I tre imputati sono stati ritenuti colpevoli, a vario titolo, di duplice omicidio volontario premeditato con l’aggravante del metodo mafioso e occultamento di cadavere. I delitti contestati agli imputati sono quello del 29enne Vito Napoli, ritenuto elemento di spicco del clan mafioso Conte di Bitonto, e quello del 29enne Giuseppe Dellino, affiliato al clan Strisciuglio di Bari: lo stesso di Digiacomantonio, Ficarelli e Perrelli.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti il 20 luglio del 2007 Digiacomantonio, Ficarelli, Dellino, e Giuseppe Ladisa, morto suicida in carcere nel 2009, avrebbero ucciso a colpi d’arma da fuoco Vito Napoli. Alcuni giorni dopo Digiacomantonio e Perrelli avrebbero poi sequestrato, portato in un casolare, ucciso e gettato in un pozzo Dellino, ritenuto dal clan inaffidabile. I resti del cadavere furono ritrovati cinque anni dopo.