Luigi Guglielmi, 33enne di Bari pluripregiudicato, affiliato al clan Mercante, accusato di “gestire” le attività illecite contro il patrimonio, su Bari e Bitritto, principalmente estorsioni e traffico di stupefacenti; Giovanni Martinelli, 48enne di Bari già affiliato al Clan Di Cosola, pluripregiudicato, già condannato per associazione mafiosa, gerente del traffico di stupefacenti nella zona di Bari, Ceglie e Bitritto; Carlo Giurano, 31enne di Grumo Appula, affiliato a Luigi Guglielmi, pluripregiudicato, Alfredo Sibilla, 29enne di Bari, affiliato al clan Di Cosola, pluripregiudicato e “specializzato” nella gestione delle estorsioni, delle rapine, oltreché più volte arrestato per detenzione di armi. Sono loro gli affiliati del clan Di Cosola arrestati questa mattina dai Carabinieri.

Bari e la provincia sono state rastrellate dai militari del Comando Provinciale che hanno eseguito un provvedimento cautelare, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di numerosi personaggi di spicco del pericoloso clan mafioso “Di Cosola”, accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso, aggravata dall’uso delle armi. Tra gli arrestati anche uno gambizzato a Ceglie del Campo lo scorso 13 novembre.

Le indagini, durate mesi, sono riuscite ad accertare una serie di circostanze riferite da alcuni pentiti, diventati collaboratori di giustizia proprio in seguito a un’altra imponente indagine dei Carabinieri, denominata “Pilastro”, che portò alla sbarra, nell’aprile scorso, ben 64 affiliati. I Carabinieri nel corso di questi mesi erano riusciti a recuperare anche decine di armi, anche da guerra e persino un bazooka lo scorso 23 ottobre. L’armamentario era a disposizione degli uomini arrestati oggi per una probabile guerra di mafia in città per la “presa del potere”. Guerra evitata dalla pressione costante delle forze dell’oirdine. Pistole e mitragliette, infatti, erano pronte a fare fuoco, soprattutto dopo il pentimento del boss Antonio Di Cosola.