La Polizia di Stato ha portato a termine un’operazione che ha consentito di sgominare la cellula operativa di un’organizzazione criminale composta da cittadini nigeriani.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile, avviate nel mese di luglio scorso, si sono concluse con l’esecuzione di un provvedimento cautelare nei confronti di quattro cittadini nigeriani ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, ingresso e permanenza illegale nel territorio nazionale aggravato dalla transnazionalità e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

L’operazione Grace, come è stata denominata dalla Polizia, è partita a seguito della denuncia di una ragazza nigeriana, all’epoca dei fatti minorenne che, assieme ad altra un’altra ragazza, era stata reclutata nel proprio paese con la promessa di raggiungere l’Italia per lavoro dietro il corrispettivo della somma di 30.000 euro.

La ragazza, dopo un viaggio durato circa tre mesi, ha raggiunto lo Stivale dalla Libia attraversando il canale di Sicilia a bordo di una imbarcazione soccorsa, durante la traversata, da una unità della Marina Militare Italiana. Una volta giunta a Taranto, dopo essersi allontanata dal Centro di Prima Accoglienza, ha contattato la “maman” di riferimento, ricevendo le indicazioni per raggiungere Bari, dove dopo pochi giorni è stata costretta a prostituirsi lungo le arterie provinciali del sud-est barese.

L’indagine ha fatto emergere l’esistenza di un’organizzazione transnazionale, con base in Nigeria e collegamenti in Niger e Libia, e alcuni soggetti nigeriani residenti in Italia. Dopo aver reclutato ed organizzato il viaggio delle ragazze, le sfruttavano avviandole alla prostituzione.