A poco meno di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico, un bambino di 10 anni, figlio di un presunto boss della malavita barese, non si è ancora seduto sui banchi di scuola. Questo perché, a quanto pare, ben quattro istituti di scuola media hanno rifiutato l’iscrizione del piccolo a causa del suo cognome “pesante”.

 

Diverse le scuse che la famiglia si sarebbe sentita dire nei mesi passati, dal “siamo pieni” a motivazioni relative ai termini di iscrizione, ormai scadute. Dopo la denuncia, l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Bari, Paola Romano, ha convocato gli assistenti sociali e l’Ufficio Scolastico provinciale, prima di parlare con i presidi degli istituti baresi per fare luce sulla vicenda. “È una storia triste – commenta la Romano – Ho detto loro che non si possono scegliere gli alunni e nonostante le condizioni non facili in cui versano alcuni istituti, c’è chi si è messo una mano sulla coscienza e ha fatto il proprio dovere. Il bambino finalmente andrà a scuola“.

Inoltre il Comune di Bari starebbe valutando l’ipotesi di assegnare al bambino un educatore di sostegno che affianchi i docenti durante le ore scolastiche.