All’interno dell’autobus numero 13, vettura 7024, improvvisamente si apre uno sportello. Sono più o meno le 21. Il bullone che lo teneva chiuso cede e il perno cade in testa a una bambina. Tanto spavento, ma solo per un caso, ancora una volta nessuna conseguenza rilevante. Prima o poi, ne siamo certi, la sorte passerà a ritirare il conto. È solo una questione di tempo. Del resto, se non cade un bullone il pullman s’incendia. La casistica delle decine e decine di incidenti è così ampia che ormai si può tranquillamente parlare di miracolo se nessuno ci ha lasciato la pelle. Mai filone d’inchiesta fu così azzeccato come il nostro “Amtab a pezzi”. Le vetture, non solo i rottami arancioni (colore esemplificativo, seppure le livree dei mezzi pubblici baresi sono multicolor), si stanno autodistruggendo con il passare dei giorni. Il sindaco Antonio Decaro era stato perentorio: Togliete i catorci dalla circolazione. I mezzi da rottamare, invece, continuano a circolare senza sosta, se non quelle obbligate in direzione dell’officina a causa dei molteplici guasti. Se ne scassono più di uno al giorno. L’ultimo episodio tira dentro anche l’ipotesi gravissima del boicottaggio. Il primo cittadino aveva pure presentato un esposto alla Procura. Manomissione o meno il problema resta grave. La faccenda merita un intervento deciso. L’episodio del bullone è stato riferito al personale dell’Amtab.

Di seguito riportiamo lo sfogo della mamma della bambina colpita dal bullone: «Come guastare l’umore di una madre che tenta disperatamente di sopravvivere a e in questa città. Tentiamo io e la mia quartogenita di trovare pace in chiesa nello sperduto quartiere San Paolo. Unico mezzo il bus e poi le gambe. Balliamo e cantiamo con la comunità nigeriana che è poi la nostra grande comunità. Proviamo i passi e le preghiere tradizionali per le prossime feste da celebrare. Nonostante la pioggia e i chilometri ci sentiamo tutte noi donne e bambine assai felici. Peccato ritornare a casa in un bus pieno zeppo di giovani bulli intenti a fumarsi le canne. Il bus è zeppo di fumo. Nessuno osa fiatare. Peccato ritornare a casa in un bus dove oltre ai bulli ci sono anche i bulloni che cadono in testa ai nostri bambini. Io sono stanca. Io non ce la faccio più. Io odio Bari e i baresi. Odio questo degrado mai visto prima. Io vorrei fuggire. Basta davvero».