Quindici chili di datteri di mare sono stati sequestrati dalla Capitaneria di porto di Bari, a seguito di un accurata attività di indagine e di controllo del territorio. I pregiati molluschi sono protetti da specifiche norme nazionali e comunitarie che ne vietano la cattura e il consumo. I datteri si sviluppano infatti all’interno delle pareti rocciose dove sciolgono il carbonato di calcio delle rocce e creano una nicchia in cui stabilirsi per poi richiuderla lasciando solo un foro dal quale filtrare le sostanze nutritive.

La pesca abusiva è praticata da veri e propri “bracconieri del mare” che, per assicurarsi guadagni elevati, provocano senza scrupoli danni irreversibili, non solo alle pareti rocciose, ma anche all’intero ecosistema marino. Basti pensare che la crescita di questi molluschi è estremamente lenta e per raggiungere la lunghezza di 5 centimetri sono necessari da 15 ai 35 anni. Pertanto, i militari della Guardia Costiera hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Bari un cittadino italiano che avrebbe immesso sul mercato illegale i Lithophaga lithophaga con un guadagno di circa 700 euro.