«Sono profondamente deluso, credo che negare un bicchiere d’acqua a due anziani disabili per fare la terapia farmacologica sia una cosa assolutamente deprecabile. Per questa ragione ho scritto al parco di divertimento Miragica. Mi basterebbe parlare al telefono con il direttore. Meritiamo almeno le scuse per quanto successo».

Detto, fatto. Domenico Ventura, di Altamura, ha ricevuto nel giro di poche ore la telefonata di Francesco Salcito, direttore del parco, con le scuse e la promessa di accertare i fatti. La vicenda rientra certamente nella categoria dei malintesi, ma trae origine dalla disposizione più generale di non dare acqua nei bicchieri ai clienti. Una necessità, se si considera che tutti ne abusano e la richiesta di acqua, anche frizzante, diventa una condizione ingestibile, soprattutto perché dal semplice bicchiere d’acqua si passa a richieste ben più difficili da esaudire.

Ieri, per la terza volta in un mese, il signor Ventura è andato a trascorrere una giornata a Miragica, il bel parco divertimenti di Molfetta. La comitiva di dieci persone aveva deciso di festeggiare così l’anniversario di matrimonio dei genitori, entrambi anziani e disabili. Ore dopo aver consumato più di 50 euro in bibite, panini e gelati, intorno alle 16.30, il gruppo è tornato al bar per chiedere un paio di bicchieri d’acqua. A quel punto l’amara sorpresa. Dall’altro lato del bancone hanno fatto sapere che acqua non ne potevano avere. «Ci è stato detto che avremmo dovuto almeno acquistare un caffé, che costa 1 euro», spiega il cliente.

A nulla sarebbe servita la protesta e il tentativo di spiegare che si trattava di due bicchieri per far prendere le compresse agli anziani genitori. Stando al racconto, la comitiva si è rivolta all’ufficio informazioni. Tutto chiarito? Niente da fare. Dall’altro capo del telefono c’era proprio il direttore, sorpreso in una fase cruciale della giornata al parco. La questione è stata liquidata senza sapere che il cliente non avrebbe affatto voluto soprassedere.

Tornato a casa, non prima di aver scritto l’accaduto sul modulo dei reclami, il signor Ventura ha preso il computer e ha scritto all’ufficio marketing della struttura, oltre che alla stampa, per cercare di avere giustizia. Il direttore, da noi interpellato per sapere della vicenda, ha subito contattato il cliente per porgere le scuse e promettere un approfondimento a bocce ferme.

«Da noi – spiega il direttore di Miragica, Francesco Salcito – i disabili entrano gratis e siamo tra i pochi parchi attrezzati per i portatori di handicap. Abbiamo persino avviato un progetto che consentirà ai diversamente abili anche l’utilizzo delle attrazioni, con un investimento considerevole, ma indispensabile per consentire a chiunque lo stesso diritto al divertimento. Sarebbe un suicidio trattarli male. Sono certo si sia trattato solo di un malinteso. Qui sono tutti benvenuti».

Comprendiamo la necessità di servire col contagocce acqua nei bicchieri, soprattutto perché in tanti ne abusano. Forse, però, ci vorrebbe una maggiore flessibilità, perché ci sono anche persone con esigenze particolari. «Qualcuno ci ha fatto notare che avremmo potuto acquistare a 1,30 euro una bottiglietta d’acqua e risolvere il problema – conclude il cliente, soddisfatto per risposta ricevuta dal parco di divertimenti – ma era diventata una questione di principio». Principio salvaguardato.