Le operazioni sono iniziate ieri mattina verso le 8.30, a chiamare i Vigili del Fuoco è stato l’equipaggio del 118. In via Gorizia, i sanitari del servizio di emergenza/urgenza sono intervenuti in aiuto di una paziente, una signora definita “grande obesa”. La donna, di 56 anni e del peso di 160-170 chili, è caduta in casa e si è fatta male a un ginocchio, ma la sua particolare costituzione fisica ha reso difficile le operazioni di soccorso. Inizialmente sembrava dovesse essere addirittura necessario calarla dal secondo piano con l’ausilio di una piattaforma aerea, ma all’arrivo dei pompieri si è deciso di portarla giù dalla tromba delle scale su una barella speciale, la così detta Toboga.

Una volta al piano terra, è iniziato un vero e proprio calvario. Quello che né la signora né tanto meno i familiari si sarebbero aspettati, è stato il tempo impiegato a reperire un mezzo di soccorso adeguato alla barella, un’ambulanza particolare “senza pianale”, ovvero con degli agganci specifici per la Toboga ci hanno spiegato i soccorritori: oltre due ore. Nel frattempo, la donna ha anche avuto la necessità di urinare, ma non è stato possibile farglielo fare. Per motivi igienici, infatti, non l’è stato applicato un catetere, comunque disponibile sul posto.

Per avere chiarimenti abbiamo sentito il direttore generale del Policlinico Vitangelo Dattoli: «La chiamata al 118 è arrivata alle 8.51. Quando il personale è arrivato sul posto, si è reso conto che serviva la Toboga e si è attivata la convenzione della Asl con l’associazione Oer, che ha messo a disposizione la barella. L’ambulanza della Oer per la Toboga è però immobilizzata in officina, per cui si è cercato un altro mezzo disponibile tramite i Vigili del Fuoco, ma non è stato trovato. A quel punto alle 11.28 hanno chiesto l’ambulanza al Policlinico che è uscita alle 11.31. Il problema ha riguardato il 118, noi non c’entriamo niente».