La verità in molti casi sta nel mezzo. Difficilmente la ruota di un autobus può staccarsi mentre il mezzo è in corsa, seppure qualcuno chiama il pessimo stato di sospensioni e ammortizzatori. Il sindaco Decaro ha atteso, forse troppo, ma alla fine ha fatto la cosa migliore a nostro avviso: annunciare l’interessamento della Procura. La teoria, come nelle migliori trame di ogni thriller che si rispetti, è quella del sabotaggio, del complotto. Qualcuno avrebbe mollato i bulloni del cerchio per procurare l’incidente. Qualcun altro avrebbe mollato le viti per far cadere la pesantissima griglia posteriore di un autobus, fortunatamente rimasta appesa fino al capolinea in piazza Moro.

Chi è il sabotatore? Ogni ipotesi sarebbe azzardata, seppure di motivi per mandare l’azienda gambe all’aria ce ne sono a iosa. Nel 2011, quando presidente era Antonio Di Matteo, un’altra ruota si staccò dalla linea 21. Sull’episodio fu istituita una commissione d’inchiesta, con a capo il professor Mangialardo, preside della Facoltà di Ingegneria Meccanica al Politecnico di Bari. La Commissione nella sua perizia escluse la rottura meccanica. “Non poteva dire che si era trattato di sabotaggio – scrive su Facebook il presidente Di Matteo – ma tale era stato. Inviai la perizia in procura”. Non successe niente di niente, ma “la perizia è agli atti in Amtab – continua l’ex presidente – Rispolverarla alla luce della ripetizione dell’evento delittuoso non sarebbe male”. Sorvoliamo sull’impossibilità di scrivere che si trattò di sabotaggio. A meno che la Commissione non avesse intravisto una terza ipotesi. 

Accanto ai grossi misteri che avvolgono l’Amtab , sia in officina che nei cassetti delle scrivanie, ci sono tanti piccoli drammi quotidiani, come quello avvenuto ieri sera sulla linea 53, alla vettura 7031, già nota alle forze meccaniche. S’è piantata sul lungomare, davanti all’ingresso di Eataly. L’ultimo caso delle decine e decine che denunciamo da un bel pezzo. I motori in avaria, gli impianti di condizionamento scassati, i tubi dei compressori saltati, l’esplosione dei vetri dei divisori, i corrimano ballerini. Difficile, difficilissimo pensare che sia solo opera di un sabotatore, magari di un commando di sabotari pagati da chi vuole la privatizzazione dell’Amtab. Ma qui entriamo nello scenario della spy story cinematografica.

Abbiamo mostrato le carte che sanciscono in maniera inequivocabile come alcuni autobus sarebbero dovuti essere rottamati già nel 2008. Quei mezzi, invece, continuano a circolare, a trasportare gente ignara di ciò che potrebbe capitargli. Non smetteremo mai di chiederci come sia possibile che alcuni degli autobus in circolazione sulle strade baresi possano aver superato i collaudi obbligatori. La Procura indaghi anche su questo, per cercare di capire se all’interno della Motorizzazione, dell’azienda municipalizzata e dell’Amministrazione comunale qualcuno chiude un occhio, magari tutti e due, per evitare il fallimento dell’Amtab. C’è anche la questione dei numeri, ce ne sono alcuni davvero interessanti, a cominciare da quello dei mezzi che ogni giorno non escono perché scassati. In tanti, poi, vorrebbero sapere quanti mezzi sono parcheggiati nei piazzali delle officine convenzionate con l’Amtab, riparati ma non consegnati perché le riparazioni non sono ancora state pagate. Prima o poi qualcuno sarà chiamato a risponderne.