Il giorno del suicidio aveva scritto sulla sua pagina Facebook “Addio amore di papà, ti penso sempre“, aggiungendo “ho chiesto a Gesù di dare tutte le lacrime e le sofferenze di mio figlio a me“. Questi i messaggi postati da Francesco Di Leo, il 42enne barese datosi fuoco il primo agosto davanti al Tribunale per i minori di Ancona a causa di un provvedimento che non gli consentiva di vivere con suo figlio quotidianamente.

È morto dopo due giorni di agonia e tanti sono i messaggi degli amici che adesso piangono la sua scomparsa. Tra questi ci sarebbe il post di un tabaccaio di Pesaro, paese in cui Francesco Di Leo viveva, che avrebbe sentito l’uomo confidarsi con un’altra persona sui suoi intenti suicidi. Il tabaccaio ha avvertito la Polizia che avrebbe localizzato l’uomo attraverso la posizione registrata dal suo cellulare. Ma quando sono arrivati al Tribunale di Ancona, Di Leo aveva già compiuto l’estremo gesto.