La Polizia ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone, delle quali una all’epoca dei fatti minorenne e una attualmente detenuta, ritenute responsabili, in concorso tra loro, dell’omicidio di Domenico D’Ambrosio, avvenuto il 23 luglio 2003, nel quartiere Stanic di Bari, e dei reati di porto e detenzione di arma  clandestina.

In quell’occasione, i destinatari della misura cautelare, probabilmente facenti parte del clan “Strisciuglio”, con ruoli e compiti diversi, esplosero numerosi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di Domenico D’Ambrosio, e lo uccisero; il movente dell’omicidio è riconducibile al controllo delle “piazze” di spaccio da parte del clan, che era stato violato dalla vittima. Quest’ultima, infatti, una volta scarcerata, aveva intrapreso in autonomia, l’attività di commercializzazione di sostanze stupefacenti.

Il procedimento giudiziario, dopo l’archiviazione avvenuta nel 2009, è stato riaperto su richiesta della Squadra Mobile a seguito delle dichiarazioni di nuovi collaboratori di giustizia che hanno rafforzato e confermato il quadro accusatorio acquisito con le prime indagini.

Uno dei destinatari della misura restrittiva, che all’epoca dell’omicidio non aveva ancora compiuto i 18 anni, è Vito Valentino, scarcerato a marzo scorso dopo una lunga detenzione per associazione di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti, ritenuto attualmente elemento di vertice del clan “Strisciuglio”.

Per questo motivo le operazioni della polizia sono state allargate e sono state eseguite alcune perquisizioni nel quartiere Libertà che hanno consentito di trarre in arresto per detenzione illegale di armi comuni da sparo clandestine, ricettazione delle stesse e munizionamento vario, l’incensurato Tommaso Panza e Stefano Filograsso. Nell’occasione è stato sequestrato un vero e proprio arsenale costituito da 2 fucili di provenienza furtiva, 5 pistole di cui alcune clandestine, circa 2000 cartucce di vario calibro, 1 giubbotto antiproiettile, vari parti di arma, 6 caricatori e 3 pistole a salve.