Aspettando le 16 nuove ambulanze, acquistate per andare a sostituire i catorci che affollano gli ospedali di tutto il territorio della Asl di Bari, equipaggi e pazienti continuano a rischiare la vita a bordo dei rottami con le sirene. Sulla questione ci siamo spesi in lungo e in largo, dimostrando il pericolo per la salute pubblica e il continuo spreco di denaro, invocando l’intervento della Corte dei Conti. L’ultimo assurdo episodio risale a domenica sera. L’ambulanza targata CP262HT del Pronto soccorso dell’Ospedale della Murgia è arrivata per “miracolo” al Policlinico.

Non si trattava di un trasporto qualunque, ma del trasferimento di un paziente dalla rianimazione di Altamura a quella del noscomio barese. In prossimità dell’ingresso in città, il mezzo inizia a fare un rumore strano, assordante. Proviene da una della ruote della parte anteriore. Un rumore così forte da attirare l’attenzione e provocare lo sdegno di passanti e automobilisti. La situazione peggiora alla rotonda di piazza Giulio Cesare. L’ultimo tratto di strada, con a bordo un paziente da trasferire in rianimazione, viene fatto a passo d’uomo. Scaricato il paziente, grazie al cielo per lui e per i responsabili di questo caos senza fine, l’ambulanza viene messa su un carro attrezzi e trasportata presso l’officina Tuppuo di Altamura, una di quelle che con la Asl ha fatto grandi affari per le decine e decine di riparazioni fatte negli anni. Tanto che una domanda è balenata nella testa di molti: non era più conveniente comprare prima un’ambulanza nuova?

Il personale appiedato, invece, è stato recuprato e portato in ospedale da altri mezzi. Fin qui l’ennesimo episodio in cui equipaggio e paziente hanno rischiato di lasciarci la pelle. Il caso, però, ha avuto uno sviluppo ulteriore. L’ormai celeberrimo Antonio Dibello, l’uomo che proprio non riesce a decidere se fare il primario del Pronto soccorso dell’Ospedale della Murgia o il responsabile del Coordinamento del 118 di Bari e quindi intanto ricopre tutti e due i ruoli, per la seconda volta con una chiamata diretta, dalle 14 di ieri ha sostituito l’ambulanza scassata con una della Pubblica Assistenza Sercorato.

Si spendono soldi per riparare il catorcio, soldi dati senza nemmeno un minimo di preventivi; si spendono  soldi per l’acquisto delle nuove ambulanze – sulle cui caratteristiche tecniche qualcuno ha già iniziato a storcere il naso – e poi ancora per l’assegnazione alle associazioni di volontariato delle sette postazioni aziendali del 118, prima della prossima gara in cui ci sarà qualcuno pronto a scannarsi. Postazioni affidate con una determina del direttore generale della Asl, Vito Montanaro, già dal primo maggio al costo di un milione di euro.

Dopo quasi due mesi, però, è tutto fermo, tranne l’unica cosa che dovrebbe essere demolita: le ambulanze pericolose in cui si continuano a trasportare anche pazienti da rianimare. Probabilmente un nuovo protocollo prevederà di farlo con l’adrenalina e le vibrazioni di questi inconcepibili viaggi della speranza. Pare che il responsabile del Pronro soccorso dell’Ospedale della Murgia e coordinatore del 118 abbia scelto Sercorato perché è assegnataria della postazione del 118 di Altamura. La prima volta che Sercorato era stata chiamata a sostituire, con tanto di autista, l’ambulanza della postazione 118 di Altamura, non lo ha fatto mica gratis. La situazione comincia a essere eccessivamente confusa, quasi come se ormai sia fuori controllo. Con un po’ più di lungimiranza e ascoltando prima le lamentele degli operatori, non si sarebbe certo arrivati a qusto punto.

Noi continueremo a chiedervelo fino alla morte di qualcuno: che senso ha questa gestione? Prima o poi dovrete pur rispondere. Nel frattempo non resta che pregare se credete in Dio o imprecare, in questo caso chimanado in causa la “teoria del Kitemmorto a 12” di Davide Ceddìa.