La Polizia ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e il contestuale avviso di garanzia, emesso dalla Procura della Repubblica di Bari, nei confronti dei due titolari del bar Nero Perla Cafè. Gli uomini sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro e con un’altra persona non identificata, dell’incendio volontario del proprio esercizio commerciale situato nel quartiere Libertà.

L’incendio, di vaste proporzioni, scoppiato nella notte del 30 dicembre dello scorso anno, provocò l’esplosione delle serrande e delle vetrate e solo per una pura casualità non causò drammatiche conseguenze alle persone o agli automobilisti di passaggio.
Le indagini, avviate dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno vagliato ogni possibile ipotesi, per timore che dietro quell’incendio potesse nascondersi una richiesta estorsiva da parte della criminalità organizzata.

Le testimonianze, i rilievi dei Vigili del Fuoco e della Polizia Scientifica, l’acquisizione di immagini delle telecamere di sicurezza, hanno svelato una realtà del tutto differente.
Le indagini hanno accertato che il movente dell’incendio era da attribuire alla riscossione dei cospicui premi assicurativi.  I titolari del bar, due fratelli di 32 e di 30 anni, infatti, avevano stipulato nei mesi precedenti due polizze con due differenti compagnie assicurative. Una in particolare era stata stipulata nel 2014, nonostante il bar fosse attivo già dal 2011.
Le investigazioni, inoltre, hanno documentato i rapporti dei due fratelli con soggetti appartenenti ai clan “Mercante” e “Di Cosola”, che potrebbero essere stati direttamente coinvolti nell’organizzazione dell’incendio.
Il paziente lavoro investigativo ha posto in risalto come non si sia trattato di un evento ricollegabile al racket delle estorsioni, ma di un singolo episodio sconsiderato, posto in essere da insospettabili truffatori.