In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, sono state arrestate a Bari dalla Polizia di Stato tre persone, ritenute dagli investigatori affiliate al clan Telegrafo-Montani. Si tratta del 23enne Arcangelo Telegrafo, di sua moglie Anna Vitale, 23 anni anche lei, e di Alessandro Ruta, 28enne già sorvegliato speciale. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di estorsione, ricettazione, porto e detenzione illegale di armi da sparo comuni e da guerra.

Il provvedimento restrittivo è scaturito dalle indagini che hanno fatto seguito all’arresto in flagranza di reato avvenuto il 24 settembre dello scorso anno, quando dopo l’irruzione delle forze dell’ordine in un condominio del quartiere San Paolo, furono arrestati lo stesso Arcangelo Telegrafo, Francesco Mastrogiacomo (classe 1990), Luca Lanave (classe 1990), Claudio Violante (classe 1976) e Giuseppe Chiedi (classe 1974), responsabili di detenzione e porto di armi da sparo, comuni e da guerra, anche clandestine e di ricettazione.

Nell’occasione furono sequestrate, un fucile a pompa calibro 12, una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa e relative munizioni, un revolver calibro 38 con matricola abrasa, un revolver calibro 357 magnum, due pistole Beretta semiautomatice, una con matricola abrasa, 12 cartucce calibro 12 e due disturbatori di frequenze radio. Le armi erano tutte con cartucce incamerate e pronte all’uso.

Le successive attività tecniche hanno consentito, innanzitutto, di accertare la responsabilità per la detenzione ed il porto delle armi sequestrate anche a carico di Alessandro Ruta, fuggito pochi istanti prima dell’irruzione della Squadra Mobile. Ed è stato accertato poi che due dei soggetti arrestati a settembre, in realtà, erano vittime di estorsione posta in essere da Arcangelo Telegrafo. Attività estorsiva che non si è interrotta, nonostante la detenzione del promotore, ma è stata reiterata e consumata dalla moglie.