I Carabinieri hanno arrestato quattro persone, in esecuzione di un’’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Tre di loro appartengono  a un gruppo emergente facente capo al 32enne Pietro Antonio Nuzzi. Gli altri arrestati sono il 22enne Francesco Zazzara, il 35enne Angelantonio Nuzzi e un 33enne incensurato finito ai domiciliari. Le accuse sono di aver coltivato in concorso marijuana di un quantitativo tale da aver portato alla produzione di oltre 300mila dosi medie giornaliere, e di detenzione e porto illegale di armi allo scopo di garantirsi il predominio sul territorio.

I primi due erano stati già arrestati, unitamente ad un albanese 19enne, lo scorso 12 febbraio in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari per il tentato omicidio del 43enne Mario D’Ambrosio, fratello del più noto Bartolomeo, che scampò miracolosamente a un agguato architettato nei suoi confronti il 31 luglio dello scorso anno. Nella circostanza il G.I.P. non solo ha contestato ai tre l’’aggravante di aver usato metodi e finalità mafiose per aver agito al fine di ottenere l’’eliminazione fisica di presunti appartenenti a gruppi criminali e garantirsi il predominio sulle attività delittuose, ma li ha ritenuti responsabili anche di detenzione e porto di un revolver Zastava calibro 357 magnum (ritenuta l’’arma usata per commettere il tentato omicidio), unitamente ad Angelantonio Nuzzi, arrestato in flagranza di reato il 9 gennaio scorso, poiché trovato in possesso di numerose armi (tre revolver, un fucile a canne mozze, una balestra dotata di cannocchiale di precisione), 1 kg di cocaina purissima e mezzo chilo di hashish, un rilevatore di microspie e 3500 euro in contanti.

I tre avevano costituito un sodalizio criminale emergente ben organizzato con una cospicua quantità di armi utili a garantirsi il predomino sul territorio e capace anche di occuparsi della coltivazione e produzione di ingenti quantità di sostanze stupefacenti da stoccare all’’interno della masseria di via Carpentino Case Sparse ad Altamura. Nel blitz del 4 ottobre dello scorso anno infatti i militari, trovarono, in un’ala della struttura, posizionate ad essiccare su dei fili di ferro, 160 piante di marijuana per complessivi 45 chili. Nella circostanza il proprietario fu arrestato in flagranza di reato.