«Non ricordo esattamente cosa sia successo, ho visto volare le sedie e mi sono fatto avanti nel tentativo di calmare l’esagitato. Mi hanno accompagnato in ospedale oltre che per i pugni in faccia, anche perché ho avuto un picco di pressione. Dopo l’aggressione, a bocce ferme, ho avuto la sensazione che mi fosse passato addosso un carro armato». Antonio Schinaia, vice segretario comunale es ex sindaco di Palo del Colle (dal 1996 al 2001), è ancora sotto schock quando ci racconta al telefono la sua mattinata di ordinaria follia.

Schinaia è stato aggredito da un disoccupato 50enne, noto alle forze dell’ordine, che pretendeva un’occupazione. L’uomo avrebbe già lavorato per il Comune attraverso una cooperativa. Panico e una forza incontrollabile.

«Sono stato sindaco e so bene a cosa ti possa portare la disperazione – continua Schinaia – ma questo non giustifica atteggiamenti aggressivi. Spesso i cittadini fanno confusione e cercano da funzionari e dirigenti lavoro, casa, sussidi. Noi svolgiamo solo il nostro lavoro, cercando sempre di farlo nel migliore dei modi possibili». Nel tentativo di evitare l’arresto, il disoccupato si sarebbe ferito andando a sbattere violentemente la testa contro un termosifone.

«In passato sono stato testimone di un paio di episodi analoghi, senza contare le discussioni a muso duro che si fanno quasi quotidianamente con chi cerca la dignità persa dopo un licenziamento o per l’assurda condizione di senza tetto – continua con un filo di voce il vice segretario aggredito – Grazie al cielo questa volta è andata bene. Lo spavento è stato tantissimo. Ciò che ti rimane è quel senso di frustrazione e di impotenza nel sapere che i tuoi sforzi non sono mai abbastanza. Personalmente in questo momento non ho la lucidità sufficiente per dirti se riuscirei a perdonare l’aggressore e non so nemmeno se si intervenga d’ufficio».

In questa condizione, però, con o senza una denuncia, cambia poco nell guerra alla quale assistiamo quotidianamente. Da un lato ci sono le istituzioni senza risorse e qualche volta senza idee; dall’altro la povera gente che, in qualche modo, deve sbarcare il lunario e sempre più spesso si sente abbandonata.