Un corteo lungo, silenzioso, solenne, per dare l’ultimo saluto a Onofrio Lorusso, morto suicida dopo il secondo incendio consecutivo, a distanza di poco tempo, del suo Gran Caffè Royal a Triggiano. Un silenzio rotto solo dall’applauso che in tanti gli hanno dedicato. Lungo il tragitto, sui muri, numerose locandine per ricordare che persona fosse: un uomo vero, che aveva sempre una parola gentile o un consiglio, accompagnati dal suo sguardo amorevole.

Mestamente, i tanti che hanno voluto essere presenti si sono recati nella parrocchia Santissimo Crocifisso dove si sono svolti i funerali.

«Non cerchiamo vendetta, perché sarà il Signore a punire chi ha portato mio marito a questo» ha detto la moglie di Onofrio. Parole a cui si contrappongono quelle del parroco: «Dobbiamo rimanere in silenzio – ha detto – la sola risposta che possiamo dare è il silenzio». «Questo succede quando ci si allontana dal Signore» ha detto anche, parole che hanno destato non poca perplessità tra i presenti. Una presa di posizione contro la criminalità, in fondo, ci sarebbe stata bene.