«Quel giorno io ero a casa dalle 13.30 fino alle 22.40 e non mi sono mosso da lì. Insieme a me c’era una persona, mi hanno visto i vicini, poi vicino casa mia c’è una telecamera. Ho ricevuto un sms in cui c’era scritto che Luca aveva ucciso la sua morosa. Ho guardato su facebook, c’erano quei messaggi in cui si diceva che aveva sparato e sono uscito per andare sul posto». Parola di Murad Dudaev, il ragazzo russo che frequenta la stessa palestra di Trifone Ragone e Teresa Costanza e il cui nome è stato chiamato in causa dagli inquirenti nelle indagini sul duplice omicidio. Dudaev è intervenuto al programma di Canale5 Domenica Live, che ha dedicato a lui e alla brutale uccisione di Pordenone un’ampio spazio.

«Lo conoscevo come Luca Bari, quasi tutta la palestra lo conosceva così, non so perché usasse quel nome, forse perché faceva colpo sulle ragazze o forse perché metteva in mostra il suo corpo nelle sfilate pur essendo militare». Sull’esercito, il russo tornerà dando la sua idea a proposito dell’omicidio, ma per Trifone ha solo parole di affetto e stima.

«Ci siamo conosciuti in palestra circa un anno fa, qualche giorno prima che lui conoscesse Teresa, ogni tanto mi dava una mano col sollevamento pesi e siamo diventati amici. Io ho dei precedenti, anche se si tratta di piccole cose, lui invece era una persona che non si sarebbe mai messa nei guai. Secondo me tutte le cose che dicono sul suo conto sono false». Dudaev non si nasconde dietro a un dito, ammette il suo brutto carattere – “Faccio fatica a tenere a posto le mani quando mi arrivano due o tre parole di troppo, dice – e parla del suo coinvolgimento in una inchiesta per traffico di anabolizzanti, lasciati in casa sua dall’amico poi morto suicida Gianfranco Manconi, inchiesta da cui è uscito con una condanna per ricettazione, ma non per spaccio.

«Il suo sogno era entrare nella Guardia di Finanza, in palestra parlavamo di sport, ogni tanto facevamo qualche piccola sfida, ma non ho mai saputo dei suoi movimenti fuori dalla palestra. Era un ragazzo gentile, sempre disponibile, era una bella persona, un paio di volte io avevo la macchina rotta e mi ha dato un passaggio per andare ad allenarci. L’ultima volta l’ho visto il giorno prima dell’omicidio, era solare, tranquillo, sereno, non sembrava per niente preoccupato».

Alla domanda diretta su chi possa aver ucciso Trifone e Teresa, Dudaev risponde cosi: «Chi possa essere stato, io non lo so, su quale possa essere la pista da seguire, un’idea ce l’ho. Secondo me due sono le possibilità, o lui è venuto a conoscenza di qualche segreto che non avrebbe dovuto sapere, oppure dava fastidio a qualcuno. Vicino casa sua ci sono delle scritte cattivissime nei suoi confronti. Tempo fa giravano delle voci, delle persone che lavoravano con lui non approvavano il fatto che, pur essendo militare, andasse in discoteca a mostrare il suo corpo. Lui è stato ucciso da qualcuno che sa usare bene le armi, le indagini allora dovrebbero andare in un certo verso. Non penso che bisognerebbe indagare in tutto l’ambiente militare, ma verso chi ce l’aveva con lui, qualche fanatico della divisa».