È stato arrestato questa mattina Francesco Amendolara, il 25enne ritenuto affiliato al clan Cipriano di Bitonto, con l’accusa dell’omicidio di Emanuele Giampalmo e del ferimento di Michele Vitariello.

I fatti risalgono alla sera del 10 marzo 2012 quando nel centro storico di Bitonto, Amendolara assieme a un complice, affiancò con un’auto risultata rubata la vettura sulla quale viaggiava la vittima ed esplose numerosi colpi d’arma da fuoco, causando appunto la morte di Giampalmo.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dal locale Commissariato di Polizia, supportate da numerose attività tecniche, da audizioni testimoniali e dai rilievi della Polizia Scientifica, hanno sin da subito inquadrato il grave episodio di sangue nel contrasto armato tra i clan “Conte – Cassano” al quale le vittime erano vicine e il clan “Cipriano” nella gestione delle attività illecite, in particolare nella commercializzazione di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa ha consentito di accertare che la vittima aveva intrapreso un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel centro storico di Bitonto, zona in cui è storicamente egemone il clan “Cipriano”.
Amendolara era in regime di detenzione domiciliare a seguito dei fatti accaduti il 2 luglio 2013, quando, nel centro cittadino di Bitonto, furono esplosi numerosi colpi di arma da fuoco all’indirizzo di un soggetto, appartenente al clan “Conte”, il quale, allontanatosi a bordo di un motociclo, era sfuggito all’agguato.

Le successive indagini  portarono al fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei suoi confronti di Michele Sabba e Michele Cocozza, e di una misura cautelare nei confronti di un altro soggetto all’epoca dei fatti minorenne.