È caccia all’uomo che ieri sera ha ammazzato un 49enne, travolgendolo con la sua auto mentre brancolava a piedi e ubriaco sulla statale 96, a due passi dall’Ospedale della Murgia. Pare che i Carabinieri abbiano recuperato alcuni pezzi di un’auto, seppure quella strada sia disseminata di parti di veicoli a causa dei continui incidenti.

In ogni caso, la parte più incredibile di questa storia è che l’uomo, originario della Tunisia, fosse riuscito poco prima ad allontanarsi dal Pronto soccorso, dov’era stato trasportato dal 118 di Altamura perché evidentemente in preda agli effetti dell’alcol. Secondo alcune testimonianze, la tragedia avrebbe dei connotati inquietanti, che sottolineerebbero la presunta inadeguatezza di alcune procedure già denunciate riguardanti l’Ospedale della Murgia e il suo Pronto soccorso.

I racconti dei testimoni troverebbero i primi riscontri nei verbali acquisiti dai Carabinieri. Ci sono, poi, come per qualsiasi altro intervento fatto dal 118, le telefonate registrate tra il personale inviato sul posto e la centrale operativa. Materiale fondamentale per capire come sono andati realmente i fatti.

Ieri sera, per un lungo periodo a presidiare il Pronto soccorso dell’ospedale Perinei c’è stato un solo medico, mentre fuori e dentro la sala d’attesa c’erano decine e decine di pazienti in compagnia dei loro parenti, anche da 5 o 6 ore. Secondo quanto siamo riusciti a sapere, il tunisino, sarebbe stato sottoposto al triage ma non visitato, nonostante fosse evidentemente confuso e delirante. A confermare la ressa nel Pronto soccorso è anche una decisione presa dal primario. Il secondo medico in servizio, infatti, era fuori per un trasporto secondario, così è stato necessario richiamare un terzo medico arrivato, però, intorno alle 23.

Le ambulanze di tutto il territorio, Santeramo, Altamura, Poggiorsini e Gravina, sarebbero state a lungo impegnate contemporaneamente su altri eventi, tra i quali un paio particolarmente gravi. Quell’ubriaco dava fastidio e la guardia giurata in servizio fino alle 22 al Pronto soccorso, aveva serie difficoltà a tenerlo a bada. Alcuni testimoni dicono di aver visto l’uomo andar via senza essere stato visitato, ma soprattutto senza che nessuno fosse riuscito a impedirglielo nonotante dovesse restare in custodia.

Poco dopo essere uscito dall’ospedale, il tunisino è stato travolto e ucciso da un automobilista, che non si è fermato a prestare i soccorsi. Purtroppo, però, non ci sarebbe stato ugualmente niente da fare. Il personale del 118 intervenuto sul posto intorno alle 22 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Per precauzione al vigilante è stato detto di restare di guardia al Pronto soccorso anche durante la notte, evitando – come stabilito dalla decisione contestatissima presa dal direttore sanitario – di andare a presidiare la garitta d’ingresso. Un altro segno evidente dell’illogicità di quella scelta.

Siamo certi che su questa vicenda debba essere fatta chiarezza, anche per capire se alla tragica morte dell’uomo abbia contribuito ciò che è accaduto all’interno del Pronto soccorso.