«Con la presente sono a chiedere, con la massima urgenza, l’allontanamento dalla sede periferica della Croce Rossa Italiana di Valenzano del volontario *****, pe gravi fatti accaduti sabato 29 febbraio presso la sede, che qui di seguito sono a evidenziare». Inizia così la lettera scritta dal referente della delegazione valenzanese il 2 marzo e inviata all’allora commissario di Bari Ilaria Decimo, al suo vice Luca Mannella (del quale il volontario sotto accusa è amico personale), al presidente regionale Santa Fizzarotti Selvaggi, al responsabile dell’Area 2 del Comitato Provinciale Consiglia Margiotta, al Comandante XI Centro di Mobilitazione del Corpo Militare e al presidente nazionale dell’ente Francesco Rocca.

Ma cosa è successo? Alle 17.40 del 29 febbraio, nei locali della sede di Valenzano ci sono una trentina di volontari. Come ogni sabato si programmava l’attività della settimana. Il volontario di cui si chiede l’allontanamento voleva a tutti i costi fosse letta una sua relazione sull’esonero dal pagamento del corso base di un altro volontario in servizio in quella stessa sede. Evidentemente insoddisfatto nell’aver appreso che si sarebbe discusso d’altro, il ragazzo ha preso a parolacce il responsabile, lo ha insultato pesantemente, fino ad afferrarlo per un braccio e scaraventarlo contro una libreria. Il tutto davanti a una trentina di testimoni, intervenuti per calmare l’esagitato, che avrebbe concluso la sua invettiva con l’ennesima minaccia: “A giorni avrò la tua testa sul piatto d’argento” (Chissà chi avrebbe dovuto consegnargliela quella testa).

L’aria è tesa, non solo in provincia di Bari. L’inutile privatizzazione ha scatenato interessi personali a più livelli e le manie di grandezza di chi finora si sentiva sotto lo schiaffo dell’ente pubblico. Da Roma il presidente Rocca continua a tacere. Noi siamo sempre disponibili a un confronto. «Visti i gravi atti, che rivelano la mancanza del senso dell’onore e della morale – scrive ancora il referene della delagazione di Valenzano – chiedo che il volontario ***** venga radiato da questa sede periferica».

Non è pensabile che fatti così gravi possano accadere all’interno di un’associazione che dovrebbe avere solo sani principi di collaborazione, educazione e altruismo. Fatti salvi i volontati con la “V” maiuscola le perplessità dell’autore della lettera sono le nostre perplessità. Purtroppo, anche per colpa della privatizzazione la Croce Rossa sembra aver perso molta della sua credibilità. ll silenzio degli organi nazionali, ad eccezione dei post su Facebook e alle minacce di querela del presidente Rocca, certamente non aiuta.

Adesso il volontario sta producendo la sua versione dei fatti al Comitato provinciale. Stando a quanto riferisce chi era presente non si esclude una punizione esemplare, nel solco della linea di riorganizzazione e ripristino della legalità avviata dal neo commissario barese Santa Fizzarotti Selvaggi. Intanto si aprono nuove ombre sulla gestione targata Decimo e Mannella, con documenti molto interessanti e di rilevanza nazionale, che faranno certamente discutere.