La Polizia di Stato ha eseguito ieri un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta del P.M. titolare delle indagini nei confronti di tre cittadini nigeriani residenti a Bari per i reati di tentata estorsione e lesioni pluriaggravate nei confronti di una connazionale, nel contesto dello sfruttamento della prostituzione gestito dalla malavita nigeriana. Coinvolto anche un quarto nigeriano, già in carcere perché arrestato in flagranza di reato per aggressione.

L’ordinanza riguarda due donne, Enogieru Blessing e Pat Oliha, rispettivamente di 27 e 46 anni, ed un uomo non ancora rintracciato ma attivamente ricercato. I poliziotti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di “Bari Nuova Carrassi” hanno identificato il gruppo grazie alla denuncia di una giovane donna, a cui il gruppo estorceva metodicamente denaro per la “protezione” dell’attività di meretricio da lei esercitata nelle zone di Mottola e Massafra. La donna ha cercato in più occasioni di uscire dal giro della prostituzione per dedicarsi a normali attività lavorative ma è stata obbligata dai suoi connazionali a continuare a prostituirsi nelle zone da loro controllate.

Il gruppo non ha esitato in più occasioni ad aggredire la vittima, con l’intento di appropriarsi di somme di denaro considerate “dovute” per l’esercizio dell’attività di prostituzione. Una prima aggressione risale al marzo dell’anno scorso, quando la donna sporse una prima denuncia. Ad aprile, venne nuovamente assalita nei pressi della stazione ferroviaria di Bari dai quattro connazionali che, dopo averla bloccata, la colpirono ripetutamente con calci, pugni e bastonate, oltre a minacciarla con un’ascia. Solo l’intervento della Polizia di Stato, che arrestò uno degli aggressori, il 21enne Jeff Ogedebe, attualmente in carcere, riusci a evitare peggiori conseguenze.

Le denunce della donna sono state la base di partenza di una minuziosa attività investigativa del Commissariato, svolta tra le province di Bari e Taranto, che è riuscita ad individuare gli altri componenti del gruppo e a raccogliere sufficienti elementi di prova per delineare la gravità dei comportamenti criminali. Sono in corso ulteriori accertamenti sui documenti di identificazione in possesso degli arrestati.