«Non capisco perché, nonostante io abbia detto la verità, il Presidente sia sparito». Così la modella romena Ioana Visan al termine della sua testimonianza nell’udienza del processo che vede imputati Gianpaolo Tarantini, Sabina Beganovic e ad altre cinque persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione di 26 ragazze portate da Tarantini, tra il 2008 e il 2009, nelle residenze di Silvio Berlusconi. Berlusconi, ha detto chiaro e tondo l’olgettina, è latitante, dal punto di vista della ragazza ovviamente, non della Procura.

«Ho trascorso tante notti a Palazzo Grazioli – ha detto la modella durante la sua deposizione parlando delle cene e delle notti trascorse l’8 e il 9 ottobre 2008 nella residenza romana dell’allora premier – ma non ho mai avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi. Per quelle serate ho avuto soldi, c’erano sempre buste». Nelle buste, che venivano consegnate alle ragazze presenti alle “cene”, c’erano 2.000 o 5.000 euro a serata. Ioana Visan ha anche svelato di essere stata nelle varie residenze di Berlusconi a Roma, Milano e Antigua) «tante altre volte perché si è creato un rapporto di amicizia».

Oltre alla Visan avrebbero dovuto deporre anche Francesca Garasi, Lucia Rossini, Fadoua Sebbar e Maria Josefa De Brito Ramos, assenti «come da copione» ha detto il pm Eugenia Pontassuglia, e hanno inviato il certificato medico per malattia. Il Tribunale ha ritenuto i certificati non validi perché non attestano l’impossibilità del testimone a muoversi e dunque ha ordinato l’accompagnamento coatto da parte dei carabinieri per Maria Josefa de Brito Ramos, Sebbar Fadoua e Francesca Garasi, per la Rossini, su richiesta del Pubblico Ministero, è stato acquisito il verbale di audizione. Le testimoni compariranno all’udienza del 2 marzo prossimo